27 GENNAIO – GIORNO DELLA MEMORIA – UNA MOSTRA FOTOGRAFICA NELL’IISS “D. DE RUGGIERI” DI MASSAFRA (TA), CURATA DA DONATO FUSCO
“Un viaggio per non dimenticare” è un racconto fotografico realizzato da amici di viaggi culturali, composto da Donato Fusco, Dino Romano, Giuseppe Titolo, Claudio Verde, Leandro Domenico Verde, Salvatore Verde, Luciano Virgallito. Il 1° dicembre del 2019, infatti, il gruppo si è recato proprio ad Auschwitz e Birkenau, luoghi simbolo delle atrocità avvenute in Europa in quell’epoca buia. Ne è nato un racconto collettivo di enorme suggestione e di grande impatto visivo. Il recupero di una esperienza sia storica, dal 27 gennaio del 1945, quando le truppe russe varcarono i cancelli di Auschwitz, spalancando davanti al mondo attonito le porte dell’abisso, sia contemporanea, al contempo, frutto di un turismo culturale nei luoghi della storia, appunto, e tutto ciò rende appieno il merito dell’I.I.S.S. “Domenico De Ruggieri” di Massafra (TA), della Dirigente scolastica prof.ssa Elisabetta Scalera e di tutto il personale docente e Ata. La mostra è stata allestita nella sede centrale del grande Istituto superiore, in via Crispiano, con la presenza, all’anteprima dell’allestimento della mostra. Oltre alla Dirigente Scalera, la Dsga dott.ssa Angela Maria Basile e il personale, oltre al visual artist Donato Fusco, che ha voluto donare 35 immagini agli alunni del Liceo per un indimenticabile viaggio visivo e per non obliare le atrocità del passato, affinché la storia non si ripeta.
Ci piace ricordare le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (25/01/2018): “Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l’odio razziale divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi gangli nella società tedesca. Il cammino dell’umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni, genocidi. Tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah – per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale – resta unica nella storia d’Europa”.
“Per chi opera nella scuola, però, l’amara ricorrenza non solo rappresenta un motivo in più per significativi approfondimenti storico-culturali – che non potranno mancare –, ma è, fin da ora, un’ulteriore occasione per riflettere sulla valenza formativa dello studio di quegli anni tragici e per considerare se l’attenzione e lo spazio che solitamente sono dedicati ad un tema così complesso risultino rispondenti ed adeguati. L’anniversario porta a chiedersi che cosa significhi studiare e insegnare la Shoah oggi, perché, in una realtà mondiale sconvolta ancora da tanti mali e troppi conflitti, da atrocità di massa, atti di terrorismo, pericolose e dolorose migrazioni, sia necessario dedicare tempo e spazio ad un evento accaduto quasi ottant’anni fa. Interrogarsi sul “perché” insegnare la Shoah, individuarne le molteplici motivazioni è il primo passo per ragionare su “cosa” insegnare e “come” farlo, per scegliere da quale prospettiva muoversi per affrontarne la complessità, per selezionare, nella bibliografia a disposizione, testi di riferimento e approcci metodologici adeguati nello sviluppo dell’attività didattica, che è sempre, nel contatto con gli studenti, una vera e propria continua “ricercaazione” (da una nota del MIUR rivolto alle scuole).