Sono appena rientrati da Brilon, in Germania, i quattro studenti dell’Istituto Tecnico “Manlio Capitolo” di Tursi che hanno partecipato al progetto “We Can” ( molto significativo il titolo che in italiano vuol dire Noi Possiamo), uno scambio culturale organizzato dal 6 al 17 febbraio, nell’ambito di Erasmus Plus, il programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020. Tale iniziativa è volta ad attrarre i nuovi attori del mondo del lavoro e della società civile e stimolare forme di cooperazione, attraverso opportunità di studio, formazione, di esperienze lavorative o di volontariato all’estero. Per dieci giorni Federica Cirigliano, Maria Grazia Schirone, Giovanni Parziale e Giambattista Rago, accompagnati dal docente Ciro Battifarano, si sono confrontati sul tema del bullismo e del cyber-bullismo con altri studenti europei provenienti da Germania, Portogallo, Grecia, Slovacchia e Bulgaria. Le attività si sono svolte in forma di seminari tradizionali, affiancati da esperienze di apprendimento non formale, finalizzate a promuovere l’empatia tra i partecipanti e consolidare la fiducia in ciascuno. Per i partecipanti ci sono stati giochi di ruolo e simulazioni, presentazioni, gruppi di lavoro, discussioni e momenti di riflessione, ma anche la possibilità di manifestare il proprio talento, come la musica, l’arte o la danza o creare brevi filmati per raccontare le proprie esperienze ed il personale punto di vista.
A conclusione del percorso i commenti degli studenti sono stati entusiasmanti. Per Federica: “È stata un’esperienza fantastica, poiché abbiamo avuto la possibilità di incontrare nuove persone e si sono creati dei legami che spero continueranno nel tempo”. Così Maria Grazia: “Ho imparato tanto nel corso di questa permanenza all’estero, che mi ha fatto crescere molto a contatto con culture di diversi paesi”. Dello stesso parere Giovanni: “È stato fantastico conoscere culture differenti, perfezionare il mio inglese e affrontare l’argomento ‘bullismo’ esaminandolo appieno. Spero di incontrare nuovamente i miei amici conosciuti in Germania”. Giambattista, oltre a condividere l’entusiasmo degli amici, aggiunge: “Dal confronto con i nostri coetanei di paesi esteri ci siamo resi conto di essere davvero fortunati perché da noi, sia a scuola che in famiglia, viviamo una realtà decisamente positiva e serena, nella quale gli episodi di violenza sono molto circoscritti e affrontati prontamente”.
Tutti insieme, ragazzi hanno condiviso un’esperienza di vita comune, assieme agli altri studenti stranieri. Hanno preso posizione netta contro il bullismo, contro la violenza e condannato la discriminazione, a favore della tolleranza, dell’integrazione, dell’accettazione di culture diverse dalla propria e, in ultima analisi, della civile convivenza tra popoli. “Riteniamo che percorsi di questo genere facciano bene ai nostri giovani – sintetizza il dirigente scolastico Angelo Castronuovo -. Essi hanno avuto modo di confrontarsi con temi scottanti, prendere le dovute distanze da stereotipi che sono alla base di tanta violenza di cui sono piene le cronache oggigiorno, quali la paura dell’altro e il rifiuto verso chi non è come noi. Il nostro obiettivo è di educare le nuove generazioni al rispetto degli altri mettendo al bando qualsiasi forma di intolleranza”.