Lo chef romano Gian Piero Fava, conosciuto al grande pubblico per le sue partecipazioni alle trasmissioni di La prova del Cuoco, è attualmente a È sempre Mezzogiorno, ancora su Rai Uno, in onda tutti i giorni, alle ore 12. È particolarmente apprezzato per i suoi piatti semplici e di facile esecuzione. Dopo varie esperienze in Italia (a Milano e tra le suggestive colline del Chianti) e nel mondo (in Australia, a Sidney), adesso è Executive Chef nella Villa Casina di Macchia Madama di Roma, una magnifica residenza del Settecento, adibita a ristorante, ubicata in un posto strategico da dove si gode il panorama della Capitale.
Nell’approssimarsi del natale, ho chiesto a lui un consiglio.
Gian Piero, Lei ha un importante curriculum, come considera l’esperienza televisiva che lo ha reso particolare noto agli italiani?
La ringrazio per il mio curriculum. La verità e che non mi sento un personaggio televisivo, vivo questa esperienza come un gioco facendo quello che faccio in cucina quotidianamente e non penso che possono esserci milioni di persone a guardare. Devo dire che ogni esperienza ti insegna qualcosa. La cosa che ho imparato stando vicino ad un personaggio importante come Antonella Clerici e che a volte la vita va presa con leggerezza e che anche da un errore può nascere un’opportunità o un sorriso… insomma non esiste la perfezione ma possiamo trovare il lato positivo in ogni nostra esperienza.
Siamo vicini al Natale, ci può suggerire delle preparazioni semplici e nel rispetto della tradizione?
Le ricette del Natale esprimono per ognuno di noi l’idea di “Casa!”. Per quanto mi riguarda, nella mia tavola non può mancare: l’insalata russa, le puntarelle condite alla romana, il baccalà fritto o al guazzetto, lo spaghetto con il tonno… Insomma, non ci può essere una soluzione codificata ma deve essere presente una ricetta dei ricordi della famiglia, quelle che si raccordano con le nostre tradizioni.
Nelle creazioni gastronomiche dello chef Fava si osservano piatti modernamente colorati e pietanze vivaci per palati fini.
Edvige Cuccarese