Simonetta Cerrini e Antonio Musarra
L’Apocalisse dei Templari è stato il tema dell’innovativo Festival internazionale dei Templari, giunto ormai alla Terza Edizione svoltosi ad Alessandria, che unisce su un unico palcoscenico storici e artisti. Nato per raccontare a un largo pubblico sia la vera storia dei Templari, sia la storia della loro leggenda, si è concluso domenica 2 luglio, dopo quattro giorni di eventi storico-artistici e di conferenze, il Festival internazionale dei Templari, un Festival in chiave pop ideato e diretto da Simonetta Cerrini e Gian Piero Alloisio.
Importante l’eco nei media locali e nazionali della terza edizione di una manifestazione che continua a suscitare grande interesse da parte del pubblico, del mondo accademico anche internazionale, ma anche di numerosi commercianti, ristoratori e artigiani di Alessandria che ai Templari si sono ispirati per le loro creazioni. Nella suggestiva cornice dei portici di Palazzo Cuttica, dove l’evento si è dovuto spostare per il clima avverso, giovedì 29, venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio e domenica 2 luglio nella accogliente chiesa di San Giovanni Evangelista, i relatori hanno offerto riflessioni preziose, novità storiografiche, e angolazioni diverse sul tema dell’Apocalisse per gli uomini del Medioevo.
Il grande medievista Franco Cardini ha avvicinato la figura dell’autore dell’Apocalisse di Giovanni a quella del Profeta Muhammad, il rasul “portalettere” di Dio. Esperto di falconeria medievale e di bestiari, Baudouin Van Den Abeele (Università cattolica di Louvain) ha segnalato una possibile relazione tra gli uccelli dell’Apocalisse e gli uccelli a cui san Francesco indirizzò una sua predica, mentre Antonio Musarra (La Sapienza Università di Roma) ha illustrato quali multiformi aspetti prese l’attesa apocalittica tra i primi crociati, dalla miracolosa scoperta della lancia di Longino che colpì il costato di Cristo ai primi pogrom contro gli ebrei. Al celebre appello di Clermont del 1095 che diede il via alla cosiddetta “crociata” era presente anche il teologo san Bruno di Segni da Solero (+1123) il cui commento all’Apocalisse è stato illustrato da don Stefano Tessaglia. Gian Luca Potestà (Università Cattolica di Milano) grande conoscitore dell’escatologia medievale, ha regalato video-interventi sulla figura di Gioacchino da Fiore, di cui ha messo in evidenza la speranza degli ultimi tempi, legati all’età dello Spirito, e su Dante apocalittico. Simonetta Cerrini ha svolto il tema di ogni giornata, dando notizia delle ultime notevoli scoperte: I futuri Templari e l’attesa apocalittica della prima “crociata”; l’Apocalisse nella biblioteca dei Templari; i Templari nell’Apocalisse; Gerusalemme e Parigi: la piccola apocalisse dei Templari. Il celebre storico Alessandro Barbero ha offerto, in video, la sua riflessione sull’importanza di un disegno della fine della storia per i cronisti medievali.
Come ogni anno, il Festival dedica uno spazio a Umberto Eco: è stata letto un brano del Cimitero di Praga in cui l’autore alessandrino cita l’ultimo gran maestro del Tempio Jacques de Molay. Un intervento d’eccezione è stato quello del vescovo di Alessandria Guido Gallese che ha dedicato gli ultimi anni della sua riflessione pastorale proprio all’Apocalisse di Giovanni.
Tutti gli interventi dei relatori – questa è la caratteristica che rende il Festival unico nel suo genere – sono stati sapientemente inseriti dal drammaturgo Gian Piero Alloisio in una sequenza che ha compreso canzoni d’autore, cabaret, canti medievali, letture, musica sacra, brani teatrali e performance. Ad eseguire la parte artistica, oltre allo stesso Alloisio, gli attori Massimo Bagliani (che interpreta Jacques de Molay dal dramma storico I Templari, ultimo atto di Gian Piero Alloisio) e Adolfo Margiotta (che ci ha offerto una memorabile interpretazione de A livella di Totò), la cantante e pianista Elisabetta Gagliardi (La parola perduta; Nuvole), Lorenzo Marmorato che ha accompagnato al piano Gian Piero Alloisio (Tanto so che ci sei; Totò; La canzone dell’energia), la cantante e medievista Fabienne Arboit (che ha interpretato alcune sequenze di Ildegarda di Bingen) oltre che il Coro Diocesano di Alessandria unito al Coro Magnificat (Santa Teresa d’Avila, Nada te turbe) e il Cor’Allievi, che per ricordare il partigiano Pasquale Cinefra ha cantato la canzone Dalle belle città. I ricostruttori della compagnia francese Les Blancs Manteaux e della Mansio Templi Parmensis 1275 hanno rappresentato aspetti della vita dei Templari, tra cui un duello del Templare contro sé stesso, la cerimonia di ingresso nell’Ordine di un novizio, e l’illustrazione del famoso gonfalone Baussant.
Nella sede di Cultura e Sviluppo sono stati inoltre presentati i libri: Storia dei Templari in otto oggetti, Utet 2019, di Franco Cardini e Simonetta Cerrini; Sulle orme del sacro, i santuari dell’Europa occidentale IV-XVI secolo, Laterza 2023, di André Vauchez: Urbano II e l’Italia delle città, Il Mulino 2023, di Antonio Musarra.
Il Festival internazionale dei Templari, che ha il patrocinio della Regione Piemonte e dell’Università del Piemonte Orientale, fa parte della Templars Route European Federation (TREF). Il Festival è prodotto da ATID diretta da Gian Piero Alloisio con la compartecipazione della Città di Alessandria, in collaborazione con Alexala, CulturAle – ASM Costruire Insieme, l’associazione Cultura e Sviluppo e ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Il Festival è presente inoltre sulle pagine Facebook e Instagram: @festivaldeitemplari
Foto di Luca Leto
Gian Piero Alloisio