Giovedì 21 gennaio nella sala convegni del Consiglio regionale della Toscana, nel Palazzo Bastogi di Firenze, si è tenuta la cerimonia di apertura della mostra di pittura, grafica, scultura, fotografia e video dei finalisti della sezione Arti Visive del XXXIII Premio Firenze. Il Fiorino D’Oro è stato assegnato alla giapponese Miya Ozaki, per l’opera “Senso d’acqua”. Tra gli oltre cento partecipanti, l’artista tursitano Vincenzo D’Acunzo ha ricevuto il diploma di “finalista” e il catalogo ufficiale delle arti visive dei partecipanti.
La cerimonia di apertura della mostra, con le opere dei finalisti, è stata presieduta e aperta dall’on. Marco Cellai, presidente del Centro culturale Firenze-Europa “Mario Conti”, che ha organizzato il premio con il patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali, del Consorzio nazionale delle ricerche, del Comune di Firenze, della Città Metropolitana di Firenze oltre che della Regione Toscana e della Cassa di Risparmio di Firenze. Durante il vernissage è intervenuto anche Riccardo Saldarelli, presidente della commissione giudicatrice. La 32a edizione è stata inaugurata il 5 dicembre scorso, con una importante manifestazione nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, presieduta dal sindaco Nardella.
D’Acunzo, originario di Padula ma tursitano d’adozione, ha partecipato con un’opera inedita e con un nuovo stile artistico che rimanda in qualche modo alle sue origini. “Natura morta: composizione di scatole abitate” (in cinque parti) è ispirato al centro urbano di Policoro, di cui sono evidenti alcune parti di fabbricati moderni e caratteristici che rimandano “a un nuovo ciclo artistico, in cui cerco di rendere figurativamente ciò che in precedenza facevo con l’arte materica”.
La mostra di Palazzo Bastogi (in via Cavour 18) rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2016.
Donato Fusco
Note biografiche del maestro Vincenzo D’Acunzo
Nato a Padula (SA) nel 1950, vive e lavora a Tursi (MT). Ha allestito dal 1973 mostre personali e partecipato a manifestazioni artistiche, ricevendo lusinghieri riconoscimenti nazionali ed internazionali. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Dopo circa trent’anni dedicati alla ricerca, approda all’arte sacra e nel 2008, per la cattedrale dell’Annunziata della diocesi di Tursi-Lagonegro, esegue gli ovali dei quattro “Evangelisti” (utilizzati anche da mons. Belfio di Udine, per la copertina dei quattro testi di riflessioni evangeliche). Per il soffitto della stessa chiesa, nel dicembre 2010, ha dipinto “L’Incoronazione della Beata Vergine” (mt 4,05×2,53). Nello stesso anno ha svolto il Tour d’arte “Equilibrio sopra la follia” (durato circa sei mesi). Dal 2011 ha avviato collaborazioni con scrittori, saggisti e storici per illustrazioni e copertine di libri, operando con gli stessi autori un confronto tra letteratura e pittura. Nel 2013 con il polittico realizzato a forma di croce “Il Battesimo di Gesù” (cm 110 x cm 200) completa il lavoro artistico nella Cattedrale diocesana di Tursi. Sempre nel 2013 ha realizzato “Padula è Gerusalemme”, tre pannelli acrilico su tavola, per la chiesa dell’Annunziata di Padula. Nel 2014 realizza per la chiesa Buon Pastore di Policoro due grandi opere: “La Pentecoste” (pala d’altare cm 350 x 180) e “Giovanni l’Evangelista” (cm 160 x 110).
(d.f.)