ADDIO ALL’ARCIVESCOVO FRANCESCO ANTONIO CUCCARESE (1930-2025). SABATO ALLE ORE 10,30 IL FUNERALE NELLA CATTEDRALE DI TURSI, CITTA’ DOVE ERA NATO

Diocesi - Chiesa

TURSI – Mons. Francesco Antonio Cuccarese, Arcivescovo emerito di Pescara-Penne, è deceduto nel primo pomeriggio di martedì 11 marzo 2025, nell’ospedale Presidio Integrato Columbus di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni per l’improvviso aggravamento delle condizioni generali, dopo la lunga malattia degli ultimi anni affrontata con l’abituale serenità d’animo, finanche con il sorriso e con la dignità propria della intima e profonda fede. Nato a Tursi l’8 marzo 1930, Mons. Cuccarese aveva da poco compiuto 95 anni, viveva nella Capitale e, dopo il pensionamento, era poi stato nominato canonico del capitolo della basilica di San Pietro in Vaticano.

Il feretro arriverà venerdì mattina e alle ore 20 ci sarà una veglia di preghiera. Sabato 15 marzo, il funerale alle ore 10,30, nella cattedrale dell’Annunziata (la stessa dove ricevette l’ordinazione episcopale), con le esequie presiedute da mons. Vincenzo Carmine Orofino, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro. La salma sarà poi sepolta nella cappella di famiglia del cimitero tursitano, il tutto nel rispetto della precedente e dichiarata volontà di mons. Cuccarese. Risale a febbraio del 2023 la sua ultima permanenza nella Città di Tursi, dove vivono tre sue sorelle, Ninetta, Agata e Carmela e il fratello Domenico, con la famiglia. Del paese natale era “Cittadino Benemerito”, con cerimonia del 18 aprile 2004, era sindaco Salvatore Caputo, durante i festeggiamenti del 25° anniversario del suo episcopato, allora Arcivescovo Metropolita di Pescara-Penne.

Nella nostra storia millenaria, mons. Francesco Cuccarese (1930-2025) e mons. Giacomo Casciano (2 ottobre 1439 – ?) sono gli unici due vescovi nativi di Tursi, dove ritornava spesso ed era assai popolare, essendo conosciuto, stimato e amato praticamente da tutti.

Ordinato sacerdote il 19 luglio 1953, dall’indimenticato mons. Pasquale Quaremba, vescovo della diocesi di Anglona e Tursi, don Francescantonio Cuccarese è stato parroco a Teana e poi a San Giorgio Lucano, oltre che Vicario Generale della Diocesi di Tursi-Lagonegro, prima della nomina a vescovo nel 1979 (eletto il 12 febbraio e ordinato il 1° aprile dal Cardinale Sebastiano Baggio, prefetto della Congregazione per i vescovi, co-consacranti mons. Dino Tommasini, vescovo di Assisi, e mons. Vincenzo Franco, vescovo di Anglona-Tursi), subito destinato all’arcidiocesi di Acerenza e quindi, dal 6 giugno 1987, a Caserta con il titolo di arcivescovo ad personam, quando donò al patrono di Acerenza, San Canio, una fibula in oro per il piviale con il suo stemma episcopale e il motto: In veritate et charitate. Dal mese di giugno1990 (con nomina del 21 aprile 1990), ha prestato la sua opera pastorale e il suo magistero presso la sede arcivescovile di Pescara-Penne, nominato arcivescovo metropolita, oltre a far parte della Commissione episcopale nazionale per il clero. Il 4 novembre 2005 furono accolte le sue dimissioni per raggiunti limiti di età. È autore di diverse pubblicazioni: “Riflessioni sulla sofferenza”, edito da Laterza, “La potenza della Croce”, per le edizioni Carroccio, “Così contemplo il volto di Maria” (1987), “Il ritorno a Pietro” (1991), “Le luci della preghiera sulla ‘città dell’uomo” (1994), e altri documenti pastorali della Conferenza episcopale italiana, come “La famiglia, fondamentale riferimento per la vita” e “Appunti di spiritualità”.

Il suo autentico testamento spirituale risale al 2001, con la monumentale pubblicazione “In cammino”, che si avvale della sottile presentazione del cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, e della notevole introduzione di mons. Piero Coda, professore ordinario di Teologia sistematica nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, quasi la summa del personale impegno e del percorso esistenziale e di Fede, in una vita spesa al servizio della Chiesa. Ma era anche un predicatore brillante, potente e ispirato e di rara bellezza interiore, che resterà nella duratura memoria della nostra comunità.

Un arcivescovo che amava citare tra gli altri Pascal Blaise e Jean Guitton, David Maria Turoldo e Gianfranco Ravasi, Aldous Huxley e Tadeus Dajczer, Mario Masini e Arnaldo Pigna, Charles Andrè Bernard e Pierre Descovvemont, e che invitava “a rinnovarsi per rinnovare”, perché “l’uomo nella visione cristiana è infatti un essere in cammino, poiché viene da Dio, in quanto è da Lui creato, e va a Dio in quanto è il suo fine, il termine ultimo della sua esistenza”.

Salvatore Verde ©      

 Tursi, 1° aprile 1979 – Carabinieri e Vigili urbani con mons. Francescantonio CUCCARESE, neo vescovo (archivio Santina ROMANO)                        

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