Appello dalla Casa Exodus di Tursi per incrementare la produzione di mascherine protettive certificate e a norma

Diocesi - Chiesa
Il gruppo di lavoro nel laboratorio dell’ex convento di S. Rocco

TURSI – Siamo in piena emergenza nazionale da coronavirus, l’invisibile Covid-19,  che ha un’alta possibilità di facile contagio. Tutti siamo chiamati a un massimo senso di responsabilità, di maggiore consapevolezza e di totale impegno concreto. Un segnale importantissimo di come gli appelli possano e debbano stimolare tutti, nessuno escluso,  a dare il meglio di sé e non il peggio, arriva dalla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, nell’articolazione locale della Casa Exodus di Tursi, affidata da sempre alla cura sapiente della psicologa Piera Vitelli. Dalla struttura tursitana è arrivata una risposta immediata, modesta ma importantissima, con la riconversione di un laboratorio per la produzione di mascherine protettive di qualità e a norma in attesa di essere certificata. Sei giovani dai 17 ai 40 anni lavorano con entusiasmo al confezionamento, nella certezza della loro utilità e nel messaggio di speranza per il bene della società. Gli altri ospiti, in tutto sono una ventina i giovani con problemi di dipendenze, proseguono nelle loro diversificate attività quotidiane per completare i corsi e quindi il loro valido itinerario di riabilitazione.

“Con i modesti mezzi a disposizione ne confezioniamo oltre un centinaio al giorno, offerte poi ad altre istituzioni – ci dicono i ragazzi e la responsabile Piera Vitelli -. Anzi, saremmo di in grado di incrementare significativamente il numero di mascherine, se avessimo almeno un’altra macchina per cucire (lineare) e una bordatrice (per la bordatura). È questo il nostro appello”. Collocata nell’ex convento (XVI sec.) di S. Rocco dei Cappuccini, la struttura è operativa a Tursi, dal 1991, in via Della Pineta 9, avendo pure in dotazione una falegnameria di 200 mq, il laboratorio di restauro e di fotografia, una piccola fattoria e un campo sportivo polivalente. Ma adesso e per tutti la priorità è una sola, confezionare il più possibile mascherine protettive, che rappresentano, comunque, un primo strumento di difesa individuale dal contagio, fermo restando il generale imperativo categorico di rispettare le distanze nei rapporti interpersonali, le dettagliate norme igieniche e, soprattutto, di restare a casa.

Per contatti con la Casa Exodus di Tursi: tel. 0835 533211 – 532550; e-mail: tursi@exodus.it

Salvatore Verde

Piera Vitelli, psicologa, responsabile della struttura tursitana

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