Ho incontrato lunedì scorso, in una pausa del freddo polare, i coniugi Francesco Ottomano e Maria Pia Gentile, mentre svuotavano i locali dove hanno trascorso, per motivi di lavoro quotidiano, più di cinque lustri continuativamente. Sono stato loro cliente moltissimi anni. Mi hanno donato uno scatolone di libri. Insieme siamo andati al bar del giovane Giovanni Marra per un caffè e poi ci siamo intrattenuti per un’amabile chiacchierata, evocativa di tanti ricordi. Alcuni più di altri mi hanno incuriosito, anche perché tali circostanze mi sono “sfuggite” all’epoca dei fatti. “Un giorno d’estate vidi entrare due signori – hanno raccontato insieme -, un uomo e una donna, per chiedere informazioni su come raggiungere Montalbano Jonico. Lui era il bravo e noto attore di teatro Giulio Bosetti. Ma da qui sono passati anche altri personaggi, tutti accolti con grande piacere e simpatia, dal giornalista Rai Tonino Carino al famoso attore Franco Nero e all’eclettico parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi. Dovevano fermarsi per pochi minuti, poi puntualmente sono diventate ore. Assidua presenza è stata anche quella del grande Rocco Brancati, giornalista della Rai di Basilicata. Ma sono innumerevoli gli aneddoti con la gente comune protagonista, che aiutano a sorridere e a riflettere”. Su tutti i personali ricordi personale non va sottaciuto uno. Nella primavera del 2006 girammo nel suo locale una scena del mio film Modo armonico semplice – L’asilo di un Maestro, fu se stessa, bravissima.
Dunque, proprio in queste feste natalizie, dopo 37 anni di onorato servizio, come usa dire, ha chiuso definitivamente l’esercizio della prima edicola e cartolibreria di Tursi, gli altri precedenti erano rivendite di “alimentari e diversi”. Ne è stata sempre titolare Maria Pia Gentile, fino al 31 dicembre 2016, costantemente disponibile, bonaria e impeccabile, quanto affabile, diretta e dalla voce inconfondibile. La popolarissima edicolante aveva iniziato l’attività in via Roma 212, il primo febbraio del 1979. Allora la popolazione era stabile sopra i 6.000 abitanti e il comune aveva venti consiglieri in totale, assegnati dall’allora sistema elettorale proporzionale. La sindaca Carmela Lauria (1978-79), l’unica donna in tale incarico della storia tursitana, era stata eletta (nel PCI) da una coalizione risicata di undici consiglieri di maggioranza (che includeva PSI e PSDI, entrambi i partiti avevano tre rappresentanti ciascuno). A capo della Chiesa locale c’era mons. Vincenzo Franco (12 dicembre 1974-26 gennaio 1981), ultimo vescovo della plurisecolare diocesi di Anglona-Tursi e anche il primo di Tursi-Lagonegro, così denominata dall’8 settembre 1976, con la ridefinizione della regione ecclesiastica di Basilicata (e Anglona divenne sede titolare con il primo vescovo Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, 1977-91, poi cardinale).
La sede della cartolibreria ed edicola era di fronte alla scuola Elementare e l’amato paese aveva conosciuto da pochi anni il fenomeno della scolarizzazione di massa, con i primi laureati che facevano ritorno. Al contempo, si consolidava lo sviluppo dei rioni Piana, del Gelseto e di Santi Quaranta, a causa del forzato abbandono del rione Petto e soprattutto della Rabatana, l’antico quartiere con forte caratterizzazione arabo-saraceno (conseguenza della delibera della Giunta Regionale del 1972, che dichiarava pericolanti i due quartieri). “Ricordo i ragazzi delle Elementari che, quando uscivano da scuola, correvano in edicola a comprare le famose figurine Panini dei Calciatori, Barbie ecc. Occorreva l’ausilio del vigile urbano per regolamentare il flusso. Non saprei dire quante molte migliaia di figurine ho venduto”, ci ricorda la gentile Maria Pia. Che aggiunge: “La prima settimana arrivava solamente il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, andavamo a ritirarli con il nostro autoveicolo alle ore 5,30 del mattino all’Edicola Gallitelli di Policoro. Solo in seguito sono arrivati anche i settimanali, con i fumetti e altre riviste e altri quotidiani, sempre prelevati nella vicina cittadina Jonica per circa otto mesi. Finalmente è poi cominciato il servizio dell’ADS Cifarelli di Matera, con la distribuzione direttamente a Tursi. Successivamente gli altri quotidiani nazionali ci pervenivano dalla Sadis di Eboli. Negli ultimi anni, possiamo confermarlo, la vendita non soltanto dei giornali è calata in modo significativo, forse per la crisi economica più generale, ma anche per il calo demografico e la diminuzione dei giovani in loco, oltre che per la diffusione dell’informazione on line”.
La cartolibreria ha offerto un servizio completo di cancelleria scolastica, di ufficio e contabilità specifica di prodotti fiscali. Inoltre, ha svolto un lavoro meticoloso e qualificato per la dotazione dei libri scolastici delle Elementari, Medie e Superiori. E per meglio soddisfare le esigenze e le richieste della clientela, per circa 15 anni ha trattato anche articoli da regalo di qualità come profumi, prodotti di cosmetica, pelletteria, accendini ed un ricco assortimento di giocattoli. Negli ultimi anni si è aggiunto anche la biglietteria degli autobus a lunga percorrenza. Nel 1991, il negozio si è trasferito in via Pulvirenti a Santi Quaranta, nella zona nuova del paese, con il potenziamento dell’Itcg “Manlio Capitolo”. “L’Istituto per geometri e ragionieri era un contenitore di enorme potenziale, basti pensare che vi erano circa 1300 alunni e molti sono stati gli studenti pendolari che si sono serviti da noi, anche per l’acquisto di materiale tecnico-scientifico e libri scolastici”, ci dice la neopensionata.
Ma sarebbe riduttivo e si sbaglierebbe se pensassimo a quell’edicola come un mero negozio. L’attività di Maria Pia era assai di più, anche se la sede era decentrata, in apparenza, rispetto al centro abitato. Lei e il marito avevano avuto l’abilità di trasformare l’esercizio in un’abitudine consolidata, d’estate un ritrovo all’aperto, un punto di incontro a certe ore e una fucina di idee per organizzare eventi e manifestazioni, ma fu pure un incrocio per captare l’orientamento dell’opinione pubblica su fatti, persone e questioni, finanche per organizzare liste elettorali o per definire tattiche e strategie relazionali e amministrative, oppure, semplicemente, per raccogliere notizie e aneddoti o per avere conferme o smentite. In certo modo è stato l’ultimo avamposto della sopravvissuta tradizione della cultura orale che non c’è più, qualcosa di unico, a metà tra un bar e la vita di strada, quando le persone, sedute davanti alla porta di casa, si parlavano e si scambiavano la vita con il vicinato. Per un periodo, almeno, era diventato perfino un modo di dire “Jèm a sent ch’ dic’t’ Mariapia”.
Un nucleo familiare straordinario quello di Maria Pia Gentile e Francesco Ottomano, consigliere comunale e presidente della Pro Loco di Tursi, genitori delle due figlie, Teresa e Rossana, entrambe laureate, una in Lettere e l’altra in Lingue. Tutti insieme, infaticabilmente affiatati, con la nostra gratitudine, sono impegnati a tenere vivo il ricordo e l’eredità culturale del loro più illustre familiare, il grande poeta Albino Pierro (1916-1995), nel Parco Letterario e con la Fondazione Centro studi onlus a lui dedicati, ma a loro si deve anche l’organizzazione del presepe vivente nella Rabatana, evento turistico-religioso tra i maggiori in Basilicata.
Goditi la pensione a lungo e “statte bon’ Mariapì”.
Salvatore Verde