Crolla ancora l’argine del Pescogrosso a Santi Quaranta

Cronaca

Crollano altri argini del torrente Pescogrosso , a causa del maltempo, e sprofonda pure la credibilità almeno di una parte dei tursitani verso le istituzioni locali e territoriali. È bastato un ulteriore intensificarsi delle piogge, in verità neppure straordinarie, e la viabilità di accesso all’abitato corre nuovi e preoccupanti rischi.

Venerdì sera, infatti, una parte consistente dell’argine del torrente (circa trenta metri) è franato proprio vicino al ponte Famiglia Latronico che collega il nuovo quartiere, in località Santi Quaranta, alla Variante provinciale (da Ponte Masone a Tursi). Caso vuole che lo stesso tratto torrentizio sia stato interessato negli ultimi quattro anni da altri crolli, prima a valle e adesso a monte del ponte, facendo ora sorgere seri dubbi circa l’affidabilità strutturale.

Aumenta la probabilità, quindi, che l’importante arteria stradale subisca una inibizione quasi totale al traffico. Senza dimenticare l’azione costante di erosione dell’acqua che ha lasciato sospesa la muratura dell’arginatura di sostegno per centinaia di metri, causando allarme e preoccupazione, in caso di esondazione del canale, nelle famiglie che vivono nella zona 167. I residenti hanno denunciato più volte (e altrettanto ha fatto la Gazzetta), anche con sottoscrizioni, l’emergenza e l’urgenza, ma invano.

Lunedì è previsto un sopralluogo dei tecnici della Regione Basilicata, per la verifica di un progetto di intervento che attende(va) l’esecuzione, mentre la Provincia di Matera dovrà ancora intervenire per competenza. Dubbi pregressi afferiscono sulla bontà degli stessi progetti, sulle relazioni geologiche, sulla esecuzione dei lavori e sulla manutenzione pure del torrente.

Mario Cuccarese, portavoce dell’associazione politica MuoviAmo Tursi, scrive: “Con alluvione di marzo 2011, che causò il primo crollo, la Provincia realizzò il pesante argine sostitutivo in cemento armato, che ancora giace nel letto del torrente. Il secondo crollo si è verificato durante l’inverno scorso, sempre nello stesso punto. Più di cento metri di argine crollato e pericolante. Una considerevole responsabilità è da imputare a chi non effettua la manutenzione ordinaria degli argini e a chi non ha mai risolto l’emergenza, come l’amministrazione comunale che poteva intervenire con una spesa urgente fino a 200 mila euro o con un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, come invece ha fatto nel caso del parcheggio della Rabatana. La negligenza, cioè la mancanza di diligenza, è causa di responsabilità. Danni a cose e persone saranno di facile imputazione”.

Salvatore Verde

Lascia un commento