La pubblicazione di “Domani saremo migliori” segna il debutto editoriale di Caterina Falciglia, 36 anni, tursitana, ma trapiantata a Policoro dopo il matrimonio. Diviso in due parti, rispettivamente di sette e otto fiabe, con i classici protagonisti animali, l’agile volumetto di racconti, una novità assoluta in ambito locale, è introdotto da una didascalica azione linguistica e pedagogica sul termine “empatia” (tra gli altri posto come problema filosofico da Edith Stein, 1891-1942); ovvero, richiamare l’attenzione sul senso e significato per i lettori, dichiaratamente bambini, ai quali l’autrice si rivolge, unitamente a genitori ed educatori. Si sa, i formatori, per loro natura, devono essere ottimisti e fiduciosi, da qui il roseo orizzonte del titolo speranzoso.
Le due sezioni, del tutto coerenti, sono introdotte da condivisibili massime valoriali di Pier Paolo Pasolini, Non discriminare, e Mahatma Gandhi, Impara a distinguere il bene dal male, precetti base e fondamenti del buon vivere, sempre. Ogni testo è sottotitolato da un magnifico disegno a colori del figlio dell’autrice, Diego, sorprendentemente di appena quattro anni, al quale il libro è dedicato. L’amore per i libri e per la lettura giganteggia nella Prefazione della grande Barbara Alberti, per la collana NuoveVoci Narrativa Fabulae/Fiabe, mentre il mondo magico e fiabesco, con intento morale, è reso visivamente già dalla (foto di) copertina, con la sorgente di luce che promana dalle pagine di un libro aperto sul volto di una bimba che, sorridente, è circondata da un alone di punti più o meno grandi e luminescenti.
Semplice anche la genesi e la finalità: durante la prima chiusura dello scorso anno (marzo-maggio 2020), Caterina è stata “ispirata in ambito familiare dai notevoli disegni del primo figlio, con l’auspicio che i racconti possano contribuire a prevenire le discriminazioni e le ingiustizie sociali e a trasmettere ai bambini, gli adulti della società di domani, il valore dell’empatia nell’affrontare la vita e nel rapportarsi agli altri”. In altre parole, creare un “mondo migliore”.
In filigrana, tuttavia, si possono cogliere perfino elementi autobiografici e rivelatori sia di un impegno esistenziale che della ricchezza del paesaggio interiore dell’autrice, che nel prossimo futuro avrà tempo e modo di offrirci altre sorprese. Con gli animali personificati, com’è noto, si facilita il riconoscimento della tipizzazione umana e anche l’inversa immedesimazione, così il breve racconto fantastico assume una duplice valenza (ir)reale, al contempo anche di gioia e insegnamento. Il testo lineare agevola la lettura e la comprensione immediata e ha il merito di riportare in auge un aspetto trasversale e solitamente non proprio al centro della costante attività didattica in ambito scolastico e non solo, cioè l’educazione morale, poi addirittura scomparsa dagli orientamenti e dai programmi della scuola dell’infanzia, come l’educazione civica, assurdamente ritenuta marginale e solo di recente recuperata nella ufficialità della programmazione assieme all’educazione alla cittadinanza.
Insomma, le cose apparentemente semplici non sono mai banali, come sapevano già dall’antichità classica autori immortali, si pensi all’immenso greco Esopo (620 a.C. circa – 564 a.C.) e poi a tantissimi altri in ogni angolo del mondo, fino esemplarmente alla grandezza dell’amato italiano e nostro contemporaneo Gianni Rodari (1920-1980), perché quasi sempre è in superficie la verità fattuale ed etica.
Salvatore Verde
Nota biografica di Caterina Falciglia
Caterina Falciglia si è trasferita dopo il matrimonio a Policoro (MT), dove vive con la famiglia, il marito Osvaldo Stigliano, apprezzato calciatore lucano, e i due figli, Diego e Samuele, fonti di ispirazione. Nata a Stigliano (1986), ha vissuto per trenta anni circa a Caprarico Vallo, piccola e periferica frazione di Tursi (MT), ma ricca di storia. Dopo il diploma di geometra, conseguito all’Itcg (oggi Itset) “Manlio Capitolo” di Tursi, si è laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno e ha poi deciso di restare in Basilicata, dedicandosi al sociale, con esperienze lavorative importanti e significative. Appassionata di lettura, cucina e sport, i suoi hobby preferiti da sempre sono la musica e il canto, esibendosi pure in tutte le edizioni tursitane dei concerti organizzati dall’associazione di volontariato onlus V per Vito.
Per la cooperativa policorese Pippo’s House, è stata educatrice per minori a rischio, alcuni anni nell’Istituto comprensivo statale “Albino Pierro” di Tursi, e in seguito, come assistente domiciliare della cooperativa sociale Auxilium, per i bambini diversamente abili. Da tali esperienze umanamente e professionalmente rilevanti, proprio perché implicano il contatto vero e diretto con persone sofferenti e bisognose, l’autrice ha compreso e maturato l’importanza del sostegno e dell’inclusione nel processo educativo. (s.v.)
Caterina Falciglia, Domani saremo migliori,Gruppo Albatros Il Filo Srl, Roma, 2021, pp.63, euro 9,90.