“Se devi amarmi, per null’altro sia se non che per amore. Mai non dire: “L’amo per il sorriso, per lo sguardo, la gentilezza del parlare, il modo di pensare così conforme al mio, che mi rese sereno un giorno”…. Soltanto per amore amami e per sempre, per l’eternità”. Con questi splendidi versi la poetessa inglese Elizabeth Barrett si rivolge a Robert Browning, il grande amore della sua vita.
Elisabeth Barret nacque nel 1806 a Durham. Visse un’infanzia privilegiata con i suoi undici fratelli. Il padre aveva fatto fortuna grazie a delle piantagioni di zucchero in Giamaica e aveva comprato una grande tenuta a Malvern Hills. Elizabeth è educata da precettori privati, appassionandosi soprattutto alla poesia classica. Nel 1838 inizia per lei un decennio di sofferenza sia fisica, dovuta alle conseguenze di una lesione alla colonna vertebrale subita nell’infanzia e di una malattia polmonare, sia spirituale, in seguito dell’annegamento del fratello maggiore avvenuta nel 1840.
Elizabeth, tuttavia, trova la forza di continuare a scrivere e, nel 1844, esce un suo volume di poesie con un’introduzione di Edgar Allan Poe. L’apprezzamento riscosso da questi versi è tale che nel 1850 sarà proclamata la più grande poetessa dell’Ottocento vittoriano. La lettura della sua raccolta di poesie spinse il poeta Robert Browning di sei anni più giovane di lei a scriverle per dirle che le aveva apprezzate molto. Nel 1845 si incontrarono e poco dopo, essendo il padre di Elizabeth fieramente contrario alle loro nozze, lui la prese in braccio e la portò via, si sposarono di nascosto e fuggirono insieme a Firenze dove ebbero un figlio, Pen, “..finalmente nessuno potrà più separarci. Ho conquistato il diritto di amarti apertamente, con un amore che gli altri definiscono addirittura un ‘dovere’…Comunque, anche se fosse un ‘peccato’, ti amerei ugualmente!”.
Quando giunse quella prima lettera fu come un’esplosione di luce in quella stanza buia, in quel cuore pieno di tristezza: la passione s’innescò e brillò fino ad esplodere, e così la poetessa timida e dolcissima, famosa eppure chiusa nel cerchio del suo isolamento, uscì alla luce e seguì il suo cuore assaporando quella felicità inattesa ed improvvisa. Fu una grande fautrice del Risorgimento italiano, che descrisse puntualmente, soprattutto gli avvenimenti del 1848-1849 in Casa Guidi Windows.
Stimava molto Camillo Benso conte di Cavour e si rattristò per la sua morte. I suoi versi d’amore sono intensi e rivoluzionari, perché per la prima volta la donna diveniva in poesia soggetto attivo e dominante e l’uomo era trasformato in oggetto d’amore. Morì a Firenze nel 1861. È sepolta al Cimitero degli Inglesi. Le sue poesie sono cariche di passione, con un linguaggio colto e semplice, che ben coniuga eleganza e raffinatezza, i versi di Elizabeth esprimono al meglio l’universo nascosto nell’animo di ogni donna.
ANTONELLA GALLICCHIO
IN QUANTI MODI TI AMO
In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all’altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell’Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, – ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! – e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.
Elizabeth Barrett Browning