Serata culturale dedicata a Francesco D’Errico, 87 anni, ex maresciallo dei carabinieri, nato a Tursi ma trapiantato da decenni in provincia di Salerno. Sabato 3 settembre, alle ore 19,30, nella sala convegni della parrocchia Cattedrale, si presentano due suoi libri, Il breve racconto della mia lunga vita, l’autobiografia scritta da poco (ma una prima bozza è del 2009), ed Esperienze di vita (poesie), la raccolta maturata anch’essa nella vecchiaia.
Con l’autore, interverranno l’avv. Antonio Spezia e il giornalista Salvatore Verde, direttore di Tursitani.it.
Il lucidissimo Ciccio D’Errico è un autodidatta, già carabiniere (anche a cavallo), che ha prestato servizio per 42 anni nelle grandi regioni d’Italia (Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e Campania), e con una non comune sensibilità di poeta. Congedatosi nel 1989 con il grado di Maresciallo maggiore aiutante, quindi Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica e con altre onorificenze, D’Errico abita dal 1964 a Borgo Carillia di Altavilla Silentina ed è padre di tre figli, oltre che nonno di sei nipoti. La moglie tursitana Maria Giuseppe Lacanna è deceduta a 81 anni, il 6 giugno scorso.
Lo sforzo letterario è notevole per la quantità di pagine fitte, per il corredo fotografico in bianco e nero e per la qualità della narrazione, colma di nomi, dati e fatti piccoli e grandi anche della storia italiana, oltre che ricca di aneddoti e di lucidi ricordi sulle trasformazioni del paese natio nei decenni, dispiegati anche in versi e con una sensibilità anche religiosa.
La copertina del testo autobiografico è del ventiduenne tursitano Antonio Mango, quasi al termine degli studi all’Accademia di Belle arti di Roma, e in apertura l’ampia prefazione di Salvatore Verde (in tre parti: una digressione storico-letteraria tursitana, l’approfondimento dei temi e una sollecitazione sul rapporto “Cinema e Carabinieri”), che ha pure revisionato il testo.
Scrive Verde: “È il primo tentativo di un tursitano, tenace autodidatta, ma la scrittura ha un lodevole taglio cronachistico e la concettualizzazione è trasparente, specchio fedele di un uomo saggio e con l’anima quietata. Su tutto predomina l’ansia della verità, con una robusta visione etica e il senso del dovere. Il suo ‘eroismo intimistico’ chiarisce come da umili origini si possa pervenire a una ‘nobile meta’ e certo si inserisce nella umana lotta dell’uomo per l’illusione dell’eternità”.
Francesco D’Errico, Il breve racconto della mia lunga vita, prefazione di Salvatore Verde (pp. 201, s.i.p) ed Esperienze di vita (poesie), presentazione di Genesio Nigro e Giuseppe Barra (pp. 162, euro 12), edizioni Centro Culturale Studi Storici “Il Saggio”, Eboli (SA), 2016.