“LA DANZA DELLE NUBI”, SECONDA RACCOLTA DI POESIE DI FILOMENA MELIDORO E MOSTRA DELL’ARTISTA GIOVANNI PETRIGLIANO, A TURSI

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Tutte le foto dell’articolo sono di Teresa Ottomano.

TURSI – Di questa estate tursitana, nella Casa Museo Albino Pierro, resta solo un evento eccezionale, per comprensibili ragioni e oggettive difficoltà. Tuttavia, l’appuntamento culturale di una sera di agosto non può essere assorbito dall’oblio, proprio perché comunque rilevante. E anche se è trascorso quasi un mese, nel ricordo restano vivi sia la caratterizzazione congiunta dell’intrigante contenuto tematico, nei diversi registri poetico-letterario-editoriale e pittorico-artistico, come non accadeva da tempo in loco, sia il colpo d’occhio di una ottima partecipazione di pubblico quasi tutto al femminile e sempre attento, anche di fuori circondario, oltre alla sobrietà di un incontro interessante, coinvolgente e lodevolmente contenuto nella durata.

Introdotta con l’abituale cordialità da Francesco Ottomano, presidente del Parco Letterario Albino Pierro, custode fedele con la famiglia dell’eredità culturale e poetica pierriana, l’avvenimento era scenograficamente arricchito, alle pareti del terrazzo, dall’esposizione delle opere del maturo pittore valsinnese Giovanni Petrigliano, personaggio riservato più unico che raro e genuinamente dotato. Ma la protagonista assoluta è stata la poetessa di Valsinni Filomena Melidoro, una vita trascorsa al Nord, dove si è laureata in Pedagogia, e in particolare nella bergamasca, come docente di Italiano. Dopo aver presentato la sua seconda raccolta di liriche appassionate, lei stessa ha poi illustrato le opere tenuamente colorate del suo amico e conterraneo, offrendo spunti intriganti di lettura dei singoli quadri, autentici tasselli multiformi e visionari, tra figurativo, surrealismo, espressionismo ed oltre, sintomatici di una ricerca tuttora senza fine. In tal senso sono fondamentali le due opere dell’autore “Raccolta opere” (2022) e “La suggestione della ‘Magia Bianca’ nei colori… e non solo” (2024), entrambi i titoli generosamente curati proprio dalla Melidoro.

Con simpatia e intimo affetto l’autrice, con piglio sempre giovanile, ha risposto con chiarezza disarmante alle accorte domande della figlia Luana Mignani, tanto sull’universo poetico come autrice di valore, quanto sulla propria vita di madre, con la fondamentale esperienza di emigrante, studentessa e intellettuale, e con la forza tenera del fiume dei ricordi. Il tutto in una concezione dell’esistenza che potremmo definire costantemente impegnata, sul piano educativo e formativo, poiché prescinde palesemente dalla ordinata cronologia, pensando nonostante tutto alla vecchiaia come dono e gioia e ammantando le origini e la storia personale in una armonia quasi mitica, all’interno di una ricercata e rinnovata umiltà territoriale, generazionale e socio-culturale di grande fervore creativo, proprio con il progredire delle fasi della vita e soprattutto nell’ultimo triennio.

La danza delle nubi” (2024, 10 euro), appena pubblicata, arriva dopo “Libertà di poesie oltre il tempo” (2022) e dopo il romanzo “Oltre la finestra” (2023)*. Nel suo parlare diretto, il tributo forte, emozionato e riconoscente al giornalista, scrittore e poeta di Tricarico Mario Trufelli (1929-2024), da pochissimo scomparso, e a Rocco Scotellaro (1923-1953), giovane sindaco tricaricese e poeta, oltre che all’artista e medico Carlo Levi (1902-1975), scrittore torinese, autore del celeberrimo “Cristo si è fermato a Eboli”,  ma anche alla grande poetessa Isabella Morra (1520-1546 circa), ormai simbolo dell’attuale rinascita di Valsinni, e al poeta Albino Pierro (1916-1995), fondatore della lingua dialettale tursitana, più volte candidato al premio Nobel. Proprio questa triade (Aliano, Valsinni e Tursi) è stata omaggiata pure nella raccolta con citazioni aperte e liriche di immediato impatto, mentre l’insieme di titoli (una quarantina) e versi proiettano sui lettori un costante universo interiore della Melidoro, debordante nel florilegio della memoria sempre oscillante, talvolta apparentemente nostalgica e talaltra desiderante. E tuttavia senza perdersi mai nella semplicistica rievocazione datata, pur se contaminata dalla cultura orale e da un certo vagheggiato realismo onirico.

Filomena Melidoro ha certamente molto da offrire, nel corso del tempo futuro, alle nuove generazioni e agli amanti della poesia, con un encomiabile e rinnovato impegno civile e culturale di elevato spessore sociale ed etico. Non ultima meritata sottolineatura, l’aver devoluto alla Casa Museo ospitante tutti i benefit legati al libro, unitamente al deposito di tutte le altre precedenti opere, comprese quelle dell’artista Giovanni Petrigliano, le cui abbondanti illustrazioni impreziosiscono i suoi volumi. Degna e coerente chiusura ci pare, pertanto, la sua evidente e programmatica apertura: “Con la testa tra le nuvole / per incontrare gente che sa sognare. / Con i piedi per terra / per percorrere le strade della vita. / Con gli occhi sempre in viaggio / per scoprire, emozionarmi, sorprendermi”.         

Salvatore Verde

*Tutti i titoli qui citati sono pubblicati da Adafor Edizioni di Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza.

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