L’accanimento che vediamo da parte dell’Unione Europea verso la Grecia, in primis, e verso tutti gli altri Paesi in difficoltà è qualcosa di raccapricciante che non ha nulla di “unione” europea. Le Nazioni che in questo momento dettano legge, forti dei loro conti, forti dei loro leader, devono ricordare che sono quello che sono grazie a noi. Per molti degli Stati che ora decidono delle vite altrui, lo spirito di solidarietà, di compassione, di condivisione e aiuto reciproco, che dovevano essere i valori delle unioni tra gli stati, sono morti e molto probabilmente non li hanno mai avuti.
Lo spirito affarista è, ed è stato, la loro unica ragione di vita. La Germania è stata la causa delle uniche due grandi Guerre Mondiali, ha causato la morte di milioni e milioni di individui, uomini, donne e bambini, senza alcuna distinzione né remore. La Germania ha cambiato la storia del Mondo in un modo che nessuno mai potrà dimenticare ma, a quanto pare, loro lo hanno fatto.
Il modo di governare l’Europa non ha nulla di diverso dall’ideologia “o sei perfetto (ariano all’epoca) come me o scompari, muori”. E nulla ci sorprende. Accettiamo. La nostra mente pensa che sia giusto. La nostra mente però è labile e suscettibile di “lavaggi del cervello” mascherati e subdoli, ma non il cuore. Il cuore non lo pensa. Tutti noi sentiamo che questo modo non è giusto, che regole fissate da pochi possono fermarsi di fronte alla difficoltà, alla miseria, alla morte dell’anima, che tutti i cittadini greci stanno vivendo.
Come ci sentiremmo se i risparmi di una vita, quelli che abbiamo messo da parte per una casa, per una macchina, per l’università dei figli, sparissero da un giorno all’altro? Come ci sentiremmo se perdessimo il lavoro e non potessimo più garantire ogni giorno il cibo ai nostri figli? Questo è quello che prova la Grecia.
E come ci siamo sentiti quando a causa della Germania non avevamo più una casa, spazzata via, non si aveva più un marito, morto per una guerra voluta dalla Signora?
Eppure, nonostante tutto questo, abbiamo “perdonato” e siamo andati oltre: noi Stati abbiamo concesso alla Germania di non pagare per intero i debiti di Guerra, debiti sorti per la distruzione di intere città, per l’uccisione di individui e di intere famiglie (anche le nostre), per la devastazione di interi Stati. Debiti che avevano un fondamento che va ben oltre il semplice prestito. Lo abbiamo fatto “per consentire la ripresa, la ricostruzione di una nazione”. Ora…dov’è questo sentimento o comprensione per la Grecia? Hanno paura di creare un precedente per gli altri Stati che si troveranno in difficoltà? Beh non dovrebbero avere questo timore, già la Germania è stato il precedente.
L’ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino.
Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie.
Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni. Dunque, di cosa (vogliamo) parlare?
Verdiana Carmen Verde