Rocco Papaleo, di Lauria (PZ), ha offerto ad Antonio Petrocelli, di Montalbano Jonico (MT), un piccolo ruolo delizioso nel suo prossimo film che girerà a settembre in Basilicata. La prova costume e trucco era fissata a Roma, per le 9 del mattino di giovedì 26 agosto, per tale motivo l’attore montalbanese è stato costretto a partire il giorno prima con il treno, nelle intenzioni. Ma, essendo la linea ferroviaria Taranto-Salerno attualmente interrotta, il collegamento è garantito da un servizio sostitutivo di pullman. Dunque, mercoledì 25, il buon Antonio si è alzato alle cinque e dal suo paese ha raggiunto Metaponto, dove ha parcheggiato l’auto e atteso l’autobus che, puntualmente partito alle 6,20, con la lentezza di un mulo è arrivato alle ore 9,30 a Salerno. Dopo tre ore di attesa, alle 12,50 il primo treno utile per Roma che è arrivato alle 14, 55 alla stazione Termini. Passata la notte da amici, la mattina del 26 alle ore 9 ha effettuato il tampone e poi la lunga prova costume e trucco che è terminata alle 13,30.
Alle ore 19, Petrocelli è salito sull’Eurostar 9547 che, alle ore 21,15, è arrivato puntualissimo a Battipaglia dove il servizio sostitutivo delle Ferrovie avrebbe dovuto riportarlo a Metaponto. Uscito dalla stazione assieme ad altri otto compagni di viaggio, non ha trovato nessun servizio e neppure un vigile al quale chiedere: “Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”, come la celeberrima battuta di Totò, Peppino e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque. Il gruppetto dei perplessi e appiedati passeggeri si incoraggiava sperando che di lì a poco avrebbero visto apparire l’autobus. Poi un passante li ha guardati con grande tenerezza e ha detto loro che avrebbero aspettato invano, perché l’autobus non si fermava alla stazione, bensì vicino casa sua e quindi gentilmente si è offerto di accompagnarli. Dopo aver camminato una decina di minuti abbondanti con i bagagli e dopo aver attraversato due vie centrali della città, il gentilissimo battipagliese ha indicato l’autobus, aggiungendo che il gruppetto è stato anche fortunato, perché la sera precedente c’era stato un acquazzone che ha accolto altri viaggiatori a Battipaglia.
A bordo si sono educatamente lamentati con l’autista che ha alzato le mani, confermando di fatto che il tutto era uno schifo. Solo per un caso, quindi, il gruppo di nove persone ha raggiunto il Servizio, senza che sull’Eurostar ci sia stato un annuncio o una indicazione, magari sul biglietto, che avvertisse i passeggeri dove recarsi per il pullman, perché alla stazione di Battipaglia non c’era nessun addetto delle Ferrovie, anche per una semplice informazione. Di un servizio navetta per il terminal stabilito neppure a parlarne. Comunque, l’autobus è partito, sia pure con 25 minuti di ritardo perché nel frattempo un altro smarrito viaggiatore è arrivato in taxi dalla stazione, a sue spese naturalmente. L’autista ha poi recuperato il ritardo di partenza, tanto che a Ferrandina c’è stata una sosta di 30 minuti per ripartire all’ora indicata.
“Nel conforto della notte – commenta Antonio Petrocelli – ho potuto sentire, nel vuoto piazzale dello scalo di Ferrandina, il rumore dei miei passi e leggere sull’edificio della stazione rimessa a nuovo la scritta ‘Aliens Welcome’ e ho capito finalmente tutto: bisogna sentirsi alieni per essere i benvenuti a casa propria. Alle 00,54 esatte il servizio sostitutivo delle Ferrovie dello Stato è arrivato a Metaponto. Ho ripreso la mia macchina e alle 1,40 sono arrivato a casa. Mi sono fatto una birra. Legittimo chiedersi se il responsabile regionale dei trasporti – conclude l’attore – non sappia quello che succede agli ignari lucani, che vogliono raggiungere le loro case, e ai visitatori sconcertati da un trattamento simile. Possibile che la nostra regione debba essere sempre così penalizzata? Io credo che siamo vittime della prepotenza e protervia delle Ferrovie e della incompetenza o del menefreghismo degli amministratori. Per la cronaca: in tutto eravamo dieci, sette per Potenza, uno per Ferrandina, due per Metaponto”.