Ritorna libera la signora Horvast, negata pure l’estradizione in Ungheria

Cronaca

rid caserma di Tursi

La Sezione penale della Corte d’appello di Potenza, nell’udienza camerale di giovedì (25 febbraio), ha respinto la richiesta di consegna all’Autorità giudiziaria dell’Ungheria di Paula Horvast, già condannata per il reato di infanticidio, a seguito del mandato di arresto europeo, emesso il 18 gennaio. Revocata pure la misura restrittiva degli arresti domiciliari.

Accolte, dunque, le argomentazioni dell’avvocato Nicola Gulfo, difensore di fiducia della Horvast, nata in Romania nel 1981. La cattura, con l’immediato trasferimento nella Casa circondariale di Potenza, era stata eseguita il 23 gennaio dai carabinieri della stazione di Tursi, dove la giovane risiede nel centro storico, con la famiglia. La stessa Corte d’Appello aveva convalidato l’arresto e, subito dopo, applicato la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Condannata alla pena di anni otto di reclusione dalla Corte di Appello di Szeged in Ungheria, dove la donna viveva e lavorava (i fatti risalgono al 2006), la romena deve scontare un residuo di pena di due anni e otto mesi di reclusione, a seguito della sentenza del 14 giugno 2007, divenuta definitiva ed esecutiva, per il reato di infanticidio. Gli accertamenti medico-legali stabilirono che il bambino che la donna diede alla luce morì per asfissia, mentre la difesa ha continuato a professare l’innocenza, sostenendo che era nato già morto.

“Il residuo pena avverrà secondo il nostro ordinamento giuridico. La legge penitenziaria consente la sospensione della pena inferiore ad anni tre, come nella fattispecie, e poi la sua sostituzione con le misure alternative, tra cui l’affidamento in prova ai servizi sociali”, aggiunge l’avv. Gulfo.

Nel volgere di un mese si è conclusa una vicenda triste e dolorosa, di persone che soffrono la propria condizione di emarginazione, violenza e solitudine, con una decisione che si fa carico della complessità sostanziale del problema e mette in condizione la signora Paula Horvast di affrontare nuovamente il proprio destino, con speranza.
Salvatore Verde

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