TONY BUBA, IL GRANDE DOCUMENTARISTA AMERICANO, RITORNA A TURSI. UN VIAGGIO NELLA MEMORIA DELLA MADRE ANGELINA GENTILE, PROTAGONISTA DEL SUO ULTIMO FILM

Cinema

Tony Buba con la moglie Jan McMannis a Tursi, 23 maggio 2023 (foto dell’autore)

Il grande documentarista americano Tony Buba, il pluripremiato “poeta di Braddock”, è ripartito oggi (lunedì 29 maggio) da Roma per gli USA, dopo una permanenza di tredici giorni in Basilicata, tra Policoro, Valsinni, Senise e Tursi. Con la moglie Jan McMannis (Arcadia, California, 1947), docente in pensione della Penny State University, sposata il 3 settembre 1988,  ha voluto confermare l’ormai solido rapporto con le sue radici, presenziando a due matrimoni celebrati nei giorni di sabato, prima quello della giovane policorese Eleonora Gentile e poi l’altro del valsinnese Vincenzo Gulfo, entrambi figli di cugini diretti della madre Angelina Gentile (Tursi, 1921- Braddock, Pittsburgh, 2017), emigrata con la famiglia tursitana negli Stati Uniti nel 1929 (ma sempre iscritta in anagrafe a Tursi, nel registro Aire, dei residenti all’estero) e poi sposa dell’emigrato calabrese Edward Buba (1916-1997), di Caraffa di Catanzaro.

Anthony Buba  (20 ottobre 1943), regista statunitense, è noto principalmente per i suoi documentari su Braddock, la città che glia ha dato i natali e dove è cresciuto, e sulla vicina Pittsburgh (dove tuttora risiedono), in Pennsylvania, mentre il fratello Pasquale Buba (1946-2018), secondogenito della coppia Gentile-Buba, è stato un eccellente montatore cinematografico (di molti film di George A. Romero) e televisivo oltre che a Hollywood (fu premiato nel 1997 come Miglior montatore dell’anno, per il film Looking for Richard /  Riccardo III – Un uomo, un re di e con il leggendario Al Pacino, ma bisogna citare almeno anche il film Heat – La sfida, 1995, del grandissimo Michael Mann). Entrambi i fratelli sono stati insigniti della Cittadinanza Onoraria del Comune di Tursi nel 2000, era sindaco Antonio Guida, ed è significativo che dagli anni Ottana a oggi sono ormai quasi tredici i suoi viaggi ufficiali diretti in Basilicata, una decina dei quali in compagnia anche della madre Angelina.

Alcuni film di Tony Buba sono stati proiettati a Bologna, Firenze e a Matera (dal Comitato Olimpico Internazionale, 2003), ma, al contrario delle retrospettive americane, nelle università e nei musei, manca tuttora in Italia una rassegna organica della sua produzione e uno studio sistematico in italiano della sua intera opera, tutta intrisa di struggente analisi socio-antropologica e autobiografia, non immune da sperimentazione e acuta ironia, sovente con la sua stessa presenza nella narrazione filmica, con un approccio dolente ma sempre con il sorriso, che è uno dei tratti più emblematici dell’intera produzione, insieme con il trasparente e radicale impegno politico. Il New York Anthology Film Archives ha presentato una retrospettiva sul suo lavoro nel 2012 come parte di “Sometimes Cities: Urban America Beyond NYC”. 

Dopo il liceo Buba si è arruolato nella Guardia Nazionale degli Stati Uniti, in seguito ha lavorato in un’acciaieria e alla fine degli anni Sessanta ha iniziato a studiare, conseguendo prima il Bachelor of Arts in Psicologia (1971) nell’Università di Edinboro, e successivamente il Master of Fine Arts in studi cinematografici (1976) nell’Università dell’Ohio. Nel 2002 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa Doctor of Arts, dall’Allegheny College, in Pennsylvania. Infine, è stato per anni Docente di Cinema in diverse Università americane.

Nel corso del tempo, Tony Buba ha realizzato i primi cortometraggi documentari, che ritraevano il suo ambiente familiare e cittadino, seguendone con disincantata lucidità e passione il cambiamento sociale originato dalla crisi dell’acciaio dal 1970; negli anni 1976-1994 ha lavorato a centinaia di video aziendali e industriali, oltre a numerosi programmi trasmessi per la PBS. Decisivo per i fratelli Tony e Pat Buba è stato l’incontro con George A. Romero (New York, 4 febbraio 1940-Toronto, Canada, 16 luglio 2017), per il quale hanno lavorato al sonoro e al montaggio di diversi film, recitando entrambi in piccoli ruoli in Martin e Dawn of the Dead-L’alba dei morti viventi (entrambi del 1978).

Il primo lungometraggio di Tony Buba, Lightning Over Braddock: A Rustbowl Fantasy(1988), è stato presentato al 39º Festival internazionale del cinema di Berlino nella sezione Panorama, avendo la nominatione al 6 ° Independent Spirit Awards per la migliore opera prima, due anni dopo. Buba ha fondato la sua casa di produzione, la Braddock Films, nel 1992. Il suo unico lungometraggio non documentario è No Pets (1994), basato su un racconto del poeta e scrittore statunitense Jim Daniels (Detroit, Michigan, 1956). Inoltre, acanto alla lunga filmografia di cortometraggi, occorre ricordare almeno i documentari Struggles in Steel: The Fight for Equal Opportunity (1995), Ghosts of Amistad: Sulle orme dei ribelli (2014).

Attualmente, sta lavorando al completamento di tre film: Thunder Over Braddock, il sequel di Lightning Over Braddock; The Braddock Chronicles III, una nuova serie di cortometraggi su Braddock; e Due donne di Tursi, una storia di immigrazione.

Salvatore Verde ©

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