Da poco terminato il campionato unico regionale di Promozione a sedici squadre, il Tursi Rotondella prova a delineare un bilancio della stagione. Che è comunque positivo, anche per una serie di ragioni tecniche (avvicendamenti abbondanti nella rosa dei giocatori) e societarie (cambio del presidente Francesco Caldararo e dell’allenatore Maurizio Comparato), oltre ad aver perso di misura la finale di Coppa Italia di categoria.
La formazione guidata da mister Pino Viola, dopo trenta gare, ha chiuso al nono posto in classifica con 36 punti, sintesi di nove vittorie e altrettanti pareggi (e dodici sconfitte), a fronte di 46 gol fatti, due in più di quelli subiti. Tra i migliori realizzatori Lavecchia, con dieci gol, seguito da Ripa, sette, e Gialdino, cinque. Non elevata la differenza di rendimento tra le partite giocate in casa e fuori, ma più marcato il divario delle reti, assai sfavorevole nelle trasferte.
Il presidente del Tursi Rotondella Paolo Abitante, il primo non tursitano, essendo di Francavilla in Sinni (PZ): “É stato un campionato ricco di emozioni. Mi resterà un gran ricordo della finale di coppa Italia, persa immeritatamente. In quasi tutte le partite si è visto un bel gioco, ma i risultati sono stati avversi e sfortunati lo stesso. Volevamo arrivare ai playoff, purtroppo ci è andato tutto storto, raggiungendo però una buona salvezza. Ringrazio davvero tutti, mister, giocatori e dirigenti che hanno dato il meglio e al massimo delle possibilità. Purtroppo con le mille problematiche logistiche ed economiche è davvero difficile fare calcio, ciononostante il nuovo stadio è stato ristrutturato e ha un nuovo manto erboso. E spesso la tribuna era piena, insomma, è un risultato a metà per la comunità tursitana, che merita altro certamente. A breve ci riuniremo per il ‘turnover’ presidenziale e per discutere del futuro della società (che potrebbe cambiare anche nome, ndr)”.
Il capitano Giuseppe Ragazzo: “Una stagione complicata, con diversi problemi: dal campo indisponibile per mesi (abbiamo disputato molte partite a Scanzano e ci siamo allenati nel vecchio campo ‘A.Cuccarese’), ai diversi cambi in panchina, in momenti molto delicati della stagione. Sicuramente c’è tanto rammarico, perché per il valore della rosa potevamo e dovevamo pretendere molto di più da questo campionato. Rimane la soddisfazione di aver raggiunto per la prima volta una finale di Coppa Italia e l’amarezza di averla persa all’ultimo minuto dei supplementari, ma il bello e il brutto del calcio è anche questo”.
Salvatore Verde