Un film su Gerardo Guerrieri, il grande intellettuale lucano, grazie all’attore e produttore Giovanni Capalbo e al regista Fabio Segatori

Cinema
Gerardo Guerrieri

Un film atteso, di più, necessario, anche una forma di risarcimento verso uno degli intellettuali più grandi della Basilicata, tanto geniale quanto misconosciuto dal grande pubblico e dalle nuove generazioni, ma non certo dagli esperti di storia e critica del teatro, di drammaturgia, cinema, radio, televisione, di letteratura, giornalismo e altro ancora. Il docufilm su Gerardo Guerrieri (Matera, 4 febbraio 1920 – Roma, 24 aprile 1986), lucano tra i massimi nella storia, pare avere proprio tali caratteristiche, ma forse è qualcosa di più, un atto d’amore, a lungo sedimentato che avrà adesso la dimensione di un evento mondiale, grazie a una modesta ma lungimirante produzione lucana (di 70.000 euro), con il concorso delle istituzioni. Merito del regista e cinefilo Fabio Segatori e dell’attore internazionale Giovanni Capalbo, originario di Senise (PZ), impegnato nel progetto come produttore e voce narrante. Domenica sera, nel municipio di Policoro, la conferenza stampa di presentazione. Che è stata introdotta dal giornalista Rocco Brancati, anche studioso di Guerrieri, con il breve saluto del neo sindaco Enrico Mascia, e gli interventi di Ivan Focaccia, presidente del circolo culturale materano “La Scaletta”,  meritoria struttura polifunzionale,  e di Patrizia Minardi, sensibile dirigente della Regione Basilicata.

Con passione genuina Segatori e e Capalbo hanno illustrato la genesi e definito i tempi di lavorazione, “ideato almeno dal 1991, il lavoro sarà concluso entro l’anno, con la programmata prima mondiale a Matera”. Inoltre, i due hanno chiarito la complessità creativa, “per l’abbondanza dei materiali e il lavoro di sottrazione selettiva, per rimanere fedele allo spirito di un personaggio assolutamente straordinario come Guerrieri”, e spiegato anche le difficoltà produttive, “superate con il contributo di: Regione, 35.000 euro; comune di Matera,10.000; Circolo la scaletta 5.000”.

Di genuina testimonianza l’approfondimento nelle parole della figlia Selene Guerrieri. Nella sala, il noto direttore della fotografia Ugo Lo Pinto, di San Chirico Raparo (PZ) e il location manager Franco Campagna, tra i collaboratori impegnati nel film. Un’opera dal respiro internazionale, arricchito da apporti di prim’ordine, per far rivivere un personaggio che ha dato tantissimo alla cultura italiana del Novecento e che fu amico e collaboratore, tra gli altri, di Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni e Vittorio Gassman, con la modestia tipica della lucanità migliore, ma proprio per questo ancora da scoprire nella sua attualità di studioso di valore assoluto.

Salvatore Verde

Giovanni Capalbo
Fabio Segatori

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